venerdì 3 dicembre 2010

Piero della Francesca e l’Umanesimo matematico 1



La vita e le opere


La vita di Piero della Francesca ci appare dai contorni sfumati e comunque del tutto priva di eventi memorabili, quasi interamente consacrata al mestiere della pittura. Sappiamo che Piero è nato nella cittadina di Borgo San Sepolcro da una famiglia di artigiani e commercianti probabilmente tra il 1415 e il 1420. La tappa fondamentale della sua giovinezza è la sua presenza a Firenze, ad un’età forse ancora inferiore ai vent’anni. Già nei primi anni ’40 Piero dovette tornare a Borgo San Sepolcro dove nel 1442 è documentato come consigliere comunale. Risale a questo periodo la sua prima e importante commissione,quella per il “battesimo di Cristo”. Sempre di questo periodo sono gli affreschi del “polittico della Misericordia” commissionati dalla compagnia della Misericordia di Borgo San Sepolcro. Posteri sono invece gli affreschi della “Flagellazione” e della “Sacra conversazione” dove maggiormente si riversano i caratteri della visione geometrica di Piero della Francesca. Il pittore morì il 12 ottobre 1492 , il giorno della scoperta dell'America e della fine del Medioevo, una data che segna una svolta nella storia. 


Nei secoli seguenti l'armoniosa coesistenza e simbiosi tra arte, cultura umanistica e scienza, gloria e vanto del Rinascimento, è venuta gradualmente a meno ed è logico chiedersi il perchè. Tra le varie cause la caduta del sistema geocentrico seguita dal successo spettacolare della nuova astronomia e della legge di Newton, un susseguirsi di rivoluzioni scientifiche che hanno generato sospetti non solo nella gerarchia ecclesiastica ma anche in chi si sentiva escluso dagli eletti; purtroppo per certi scienziati la modestia non era una virtù.

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