domenica 15 luglio 2012

La Rivoluzione Dimenticata


Non si parla delle rivoluzione in Egitto,  Tunisia, Libia dello scorso anno e neppure di Praga, 1968. Si va più lontano, si scava più in profondità...




In questo lungo approfondito saggio Lucio Russo, dell'Università di Roma, descrive la scienza e la matematica nella cultura ellenistica e propone, documenti alla mano, la sua tesi: la scienza moderna non nasce con Galileo e Newton. Le sue origini vanno retrodatate di almeno 2000 anni, alla fine del IV sec. a.C. 
La Rivoluzione scientifica del XVIII sec. riscopre la Rivoluzione ellenistica di figure come Euclide, Archimede, Erarstotene, Aristarco di Samo e di tanti altri raffinati scienziati. 
Lo studio della "rivoluzione scientifica", cioè della nascita dello sviluppo scientifico, è indispensabile per la comprensione della "civiltà classica". 
Inoltre, l'esame del ruolo svolto dalla scienza nella civiltà ellenistica è essenziale per la valutazione di alcune questioni di capitale importanza per la storiografia, dal ruolo di Roma alla decadenza tecnologica medievale alla "rinascita scientifica" moderna.


E' una lettura affascinante che obbliga a smontare e rimontare le idee che un po' tutti noi abbiamo sulla storia della scienza, rivalutando l'opera degli antichi e soprattutto valorizzando un processo carsico di trasmissione delle conoscenze, delle tecniche e dei saperi attraverso il tempo.




Mappa del Mondo secondo Tolomeo, riproduzione del 1496 



venerdì 13 luglio 2012

E alla ip più uno uguale a zero

Qualche tempo fa uno studente un po' sovrappensiero mi chiese: "proff ma come farà lei a studie' utte 'ste robe... e poi 'ste formule brutte...una pegio de quel'altra". In effetti c'è una zona della goniometria in cui le formule la fanno da padrone: riempiono lavagne e quaderni e spesso confondono le idee, soprattutto ad un certo tipo di studente... Risposi allo sventurato:" guarda, che in realtà le formule sono oggetti belli... anzi fra le formule si fanno anche dei veri e propri consorsi da Miss... e adesso ti faccio vedere la formula che è riconosciuta come la più bella di sempre..." e, preso uno spezzoncino di gesso abbastanza lungo da essere impugnato, scrissi la FORMULA DI EULERO:
Mi è rimasta poi una certa inquieta curiosità perché ormai da qualche anno non la vedevo più e k'incontro con una Miss, comunque crea turbamento. Girando in rete, ho scperto un sito dove si trattano questioni matematiche, ovvero: http://ciaoidea.it/L'_identit%C3%A0_di_Eulero.
Da quella pagina ho recuperato l'origine (analitica) della formula, che ripropongo qui sotto, sperando di fare cosa gradita ai miei lettori e diffondendo il lavoro svolto da chi segue e gestisce il sito in questione (http://ciaoidea.it/L'_identit%C3%A0_di_Eulero>).


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Consideriamo l'equazione
1)  x^2 = -1
non esiste nessun numero reale che elevato al quadrato restituisca -1, in quanto il quadrato di un numero reale è un numero positivo oppure nullo. Le soluzioni sono
 x = \pm \sqrt {-1}
essendo  \sqrt {-1}  un' entità matematica non reale o immaginaria indicata con la lettera i
 i = \sqrt {-1}
quindi le soluzioni dell'equazione 1) sono
 x = \pm i
ossia
 i^2 = 1
se ne deduce quindi che i numeri reali si ottengono da operazioni con numeri immaginari (in questo caso il quadrato dell'unità immaginaria) quindi l'insieme dei numeri reali R non può che essere un sottoinsieme di un insieme ancora più vasto costituito da numeri reali e da numeri immaginari: tale insieme è quello dei numeri complessi C
 R \subset C


Possiamo definire quindi un numero complesso z come un vettore costituito da una coppia di valori: uno reale (a) e ed uno immaginario (ib) rappresentabile nel Piano di Gauss:
File:pianogauss.gif
essendo:
     z \in C
     a,b \in R
     z=a+ib
     |z|=\sqrt { a^2 + b^2 }  =\rho
    \theta  è l'angolo formato tra il vettore z e l'asse reale e valgono quindi le relazioni:
    a= \rho cos \theta
    b= i\rho sin \theta
segue :
2) z=\rho (cos \theta + i sin \theta)
deriviamo ora z rispetto a   \theta  per vedere come tale vettore rapidamente varia in funzione di questo angolo:
     { d z \over d \theta }= { d \over d \theta } {\rho (cos \theta + i sin \theta) }
ipotizzando   \rho  costante risulta:
     { d z \over d \theta }= {\rho ( -sin \theta + i cos \theta) }
     d z = {\rho ( -sin \theta + i cos \theta) } d \theta
     d z = {\rho i ( i sin \theta + cos \theta) } d \theta
ma ricordando la definizione di z nella 2) risulta:
     d z = i z d \theta
     { 1 \over z } d z = i d \theta
sommiamo attraverso un processo di integrazione tutte le microvariazioni di z rispetto a \theta:
3)  \int { 1 \over z } d z = \int { i d } \theta
     log z = i \theta
     z = e  ^ { i \theta }
per la 2) risulta:
     \rho (cos \theta + i sin \theta) = e^{ i \theta }
se \rho = 1 otteniamo la formula di Eulero
     e^ { i \theta } = cos \theta + i sin \theta
File:Eulers_formula.png
se  \theta = \pi otteniamo
     e  ^ { i \pi } = -1
questo risultato è facilmente comprensibile: quando l'angolo \theta corrisponde a 180° la punta del vettore complesso coincide nella direzione ma con verso opposto all'asse reale (ved. segno negativo) e con modulo 1
da qui segue la famosa identità di Eulero:
     e  ^ { i \pi } + 1 = 0
L'equazione, elegante e concisa, racchiude ben 5 entità fondamentali della matematica:
- il numero di Nepero o Eulero:  {e}  - la costante  { \pi }  - il numero immaginario  { i }  - il numero naturale  { 1 }  - il numero naturale  { 0 }
La bellezza della matematica risiede nella pluralità delle possibili connessione che un risultato riesce ad evocare. La formula di Eulero mostra una profonda relazione fra le funzioni trigonometriche e la funzione esponenziale complessa. (L'identità di Eulero è un caso particolare della formula di Eulero). Ora visto che i numeri complessi sono un insieme molto più grande dei numeri reali e visto che attraverso questi ultimi è possibile descrivere i fenomeni fisici naturali possiamo concludere che i numeri complessi possono essere utili a descrivere la fisica dei fenomeni in modo più generale e matematicamente più compatto.
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LA GEOMETRIA ELLITTICA – modello di Riemann

Questa geometria si ottiene sostituendo al quinto postulato di Euclide il seguente : “Ogni retta  s  passante per il punto P incontra sempre...