Ma su questo, forse, potrei tornare in seguito.
Oggi vorrei solo fare un commento al nuovo esame di Stato. In particolare alla nuova seconda prova scritta, che nell'indirizzo scientifico è stata una prova che coinvolgeva ola matematica e la fisica. Quindi tanti numeri!
Il testo proposto è stato corretto.
Due i problemi, fra i quali il candidato era chiamato a sceglierne uno.
Il primo problema partiva dalla matematica e finiva nella fisica, con i soliti studio di funzione e calcolo integrale, più flusso del campo magnetico e circuitazione... cose accettabili. Il secondo problema invece partiva dal condensatore (roba di fisica comunque) e da questo si passava alla matematica con un bello studio di funzione. Certo nel primo problema chi non riusciva a farsi ben bene il grafico poi finiva male (i punti erano tutti interconnessi) e nel secondo l'uso dei parametri mi è sembrato alquanto spregiudicato (insomma il secondo problema era più difficile del primo..).
Oltre al problema c'erano otto quesiti fra i quali il candidato doveva sceglierne quattro in modo del tutto libero.
Quesiti come attesi: tre sull'analisi matematica (programma dell'ultimo anno), uno di geometria analitica dello spazio e uno di calcolo combinatorio per quanto riguarda la matematica e tre quesiti di fisica: un paio sull'elettromagnetismo e uno sulla teoria della relatività ristretta. Erano gli argomenti attesi, ma i quesiti di fisica sono risultati mediamente più difficili rispetto a quelli di matematica.
La mia opinione è che scolasticamente non ci sia molto da criticare. O meglio tanto ma niente di sostanziale. Nel senso che secondo me la nuova prova scritta non avrebbe dovuto essere proposta quest'anno senza un adeguato tempo di preparazione anche per gli insegnanti, e che sarebbe stato molto meglio fornire qualche simulazione in più rispetto alle due ministeriali proposte il 28 febbraio e il 2 aprile. Comunque le cose richieste (sebbene non facili) erano in accordo con le linee guida e con quanto solitamente si riesce a svolgere nelle aule d'Italia.
La vera riflessione è un'altra. Come escono le due discipline dall'esame?
E qui mi sembra che nel complesso la matematica abbia perso tanto: non è più una disciplina autentica, con delle idee proprie e anche delle tecniche da raffinare per conseguire una propria fisionomia culturale (penso alle teorie dell'integrazioni, al calcolo dei limiti, al significato profondo di derivabilità, alla dimostrazione dei risultati e dei teoremi).. La virtù della scienza di Archimede e di Riemann, di Weierstrass e Poincarè diventa l'essere un potente strumento per fare altro... ad esempio risolvere problemi di fisica. Certamente anche questo è matematica, ma solo questo credo che sia restrittivo...
La stessa fisica risulta in qualche maniera azzoppata. Tutto si riduce alla soluzione/discussione di problemi di naturale numeri o (pericolosamente) parametrica. Perde gran parte del suo percorso culturale di "philosophia naturalis". Insomma una fisica parecchio "tecnica", che privilegia enormemente gli argomenti dell'elettromagnetismo con qualche incursione nella teoria della relatività ristretta... certo un monolite di conoscenza, ma piuttosto freddo e in qualche modo astratta al punto che lo studente non riesce a comprenderne del tutto le idee, anche nel caso che riesca a svolgere diligentemente il calcolo richiesto. Certo laboratori adeguati possono aiutare nella comprensione, ma poche scuole riescono a dotarsene e comunque non è questo che viene richiesto in sede di esame...
Qualche riflessione in Via Trastevere potrebbero farla.
Io, per il momento, cercherò di seguire queste richieste nel mio lavoro quotidiano, sperando che nel frattempo non arrivi di nuovo all'ultimo un esame di stato ancora più nuovo!
PS: sto raccogliendo alcune cose mie (compiti e appunti) in un sito fatto con Google Sites (all'interno del dominio del mio Liceo) , ecco il link: https://sites.google.com/liceop.eu/arbelos/home
Ovviamente è un po' tutto in costruzione... ma mi serve un link esterno...