sabato 3 agosto 2019

Il 5G fa male alla salute?

Sono in molti a domandarsi: ma il 5G fa male
Si susseguono pubblicazioni favorevoli o contrarie a questa tesi, cerchiamo di fare chiarezza.

Cos’è il 5G
Il diffondersi del 5G, oltre che migliorare la velocità di comunicazione, consentirà un maggior sviluppo dell’IoT (Internet of Things o Internet delle Cose) e cioè di tutti quegli oggetti direttamente connessi a Internet.

Molto interessante l’applicazione dell’IoT (Internet delle Cose, cioè gli elettrodomestici collegati in rete) alla chirurgia a distanza (con medici che riusciranno ad effettuare interventi a migliaia di chilometri dal paziente utilizzando braccia elettroniche connesse alla rete) che sarà possibile poiché con il 5G si può arrivare ad azzerare la latenza, il tempo cioè che passa tra il comando e l’esecuzione dello stesso
Il 5G fa male? Chi dice di sìE con l’avvio delle sperimentazioni, hanno subito preso piede le polemiche circa la dannosità per la salute del nuovo standard di trasmissione.
A potenziare le tesi del “no al 5G” la necessità di costruire nuove reti per adottare questo standard e la numerosità degli oggetti connessi che andrebbero ad aumentare il traffico a livello esponenziale.


Il 5G fa male? Chi dice di noGli interventi si sono basati sui seguenti punti:
  • gli studi citati si riferiscono a 2G e 3G e non al 5G e riguardano l’esposizione prolungata aicampi elettromagnetici generati anche da altri elettrodomestici, oltre che da antenne e cellulari;
  • le potenze delle antenne cellulari sono di molto inferiori a quelle utilizzate negli studi citati;
  • le linee guida internazionali parlano di rischio cancerogeno rispetto all’uso massiccio e prolungato dei cellulari a contatto con la testa (insomma se si parla al telefono molto a lungo e senza auricolari) e non rispetto alla presenza delle antenne;
  • le onde millimetriche utilizzate per il 5G utilizzeranno potenze più basse delle attuali e quindi si fermeranno a contatto della pelle umana, restando in superficie;
  • dal 2022 il 5G utilizzerà le frequenze a 700 Mhz, quelle usate per i televisori e che nel corso degli anni non hanno mostrato rischi per la salute umana.
Uccelli morti con l’attivazione del 5G: una bufalaQuella più suggestiva riguarda gli uccelli che sarebbero morti durante l’attivazione di una rete 5G. Si parla di uccelli caduti in volo, addirittura.
Quindi la notizia degli uccelli morti è vera, il collegamento delle morti al 5G falso.


Il 5G è il nuovo standard di comunicazione dei device mobili (smartphone, tablet e qualsiasi altro oggetto connesso alla rete mobile). Si tratta della forma di comunicazione attualmente più evoluta e che garantisce velocità di download e upload molto più elevata di quella a cui siamo abituati.
Il diffondersi del 5G, oltre che migliorare la velocità di comunicazione, consentirà un maggior sviluppo dell’IoT (Internet of Things o Internet delle Cose) e cioè di tutti quegli oggetti direttamente connessi a Internet.
Molto interessante l’applicazione dell’IoT (Internet delle Cose, cioè gli elettrodomestici collegati in rete) alla chirurgia a distanza (con medici che riusciranno ad effettuare interventi a migliaia di chilometri dal paziente utilizzando braccia elettroniche connesse alla rete) che sarà possibile poiché con il 5G si può arrivare ad azzerare la latenza, il tempo cioè che passa tra il comando e l’esecuzione dello stesso.
Nel nostro Paese nel 2019 sono in atto diverse sperimentazioni 5G nelle grandi città (prima fra tutte Milano), avviate da operatori telefonici in collaborazione con le case costruttrici degli apparati di trasmissione (a partire dalle antenne).
Una delle maggiori forze in campo che afferma la dannosità del 5G è l’Alleanza Stop 5G, gruppo cui aderiscono il magazine Terra Nuova, Oasi Sana, Associazione italiana elettrosensibili, Associazione elettrosmog Volturino, Istituto Ramazzini, Associazione obiettivo sensibile, comitati Oltre la MCS e No Wi-Fi Days. Il gruppo ha raccolto 11mila firme per chiedere la sospensione del 5G ed è approdato alla Camera dei Deputati in audizione.
I pericoli del 5G si baserebbero su due studi in particolare quello dell’Istituto Ramazzini e quello del National Toxicology Program americano, che rivelano un possibile aumentato rischio di tumore per l’esposizione di ratti a onde elettromagnetiche su frequenze usate dal 2G e dal 3G.
Alla stessa audizione alla Camera, si sono sono espressi però altri soggetti come Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), CReSM (Centro Radioelettrico Sperimentale G. Marconi), Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti, Icnirp (organismo non governativo, riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) Istituto superiore della sanità.
Oltre agli studi scientifici e ai dibattiti seri, emergono purtroppo anche le fake news, le cosiddette bufale.
In un parco dell’Aja (in Olanda) sono effettivamente morti quasi 300 uccelli ma non negli stessi giorni e certamente non per l’attivazione di una rete 5G. Il motivo è che nei pressi del parco in questione non esiste alcuna rete 5G. Inoltre le indagini hanno portato a concludere che si sia trattato di un massiccio avvelenamento dei volatili.
Articolo preso dal blog di 6sicuro.

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