mercoledì 6 luglio 2011

IL CASO DEL PI GRECO




Il pi greco è morto, viva il pi greco

La proposta degli studiosi inglesi: «Aboliamolo».
Ma c'è chi è contrario: «Idea priva di senso matematico»

MILANO - «Pi greco è morto? Ma che sciocchezza!». Umberto Zannier, ordinario di geometria presso la Scuola Normale di Pisa, liquida così la provocazione lanciata recentemente da un gruppo di matematici inglesi che vorrebbero sostituire al celebre 3.14 il suo doppio, un valore numerico denominato tau e approssimato a 6.28. Il senso dell’operazione? Secondo uno dei proponenti, Kevin Houston, della scuola di matematica dell'Università di Leeds, rendere la matematica avanzata «considerevolmente più facile, semplificando le formule». A parere di Zannier, una mossa «priva di senso matematico, poiché il significato di pi greco è intrinseco, cioè legato al rapporto tra la circonferenza e il diametro. Ma soprattutto inutile, perché esistono consuetudini ormai accettate: cambiarle comporta un’inerzia talmente grande che non ne vale certo la pena». Numero «interessante perché universale - come spiega Zannier - il pi greco è una costante che non abbiamo "inventato" noi com’è successo ad esempio con misure come il metro, che sono convenzionali – ragione per cui nel mondo anglosassone se ne usano altre. Il pi greco sarebbe esattamente lo stesso anche se lo dovessero calcolare i marziani».
FUORI DAI CONFINI - È forse anche per questo che il 3.14 esce di quando in quando dai rigidi confini della matematica per far parlare di sé. È del 1988, presso l’Exploratorium di San Francisco, la prima celebrazione del «Pi Day», nato su iniziativa del fisico americano Larry Shaw, che propose il 14 di marzo (3.14 secondo la grafia inglese) come giorno di festa. Il Guinness World Recordsregistra i primati di chi sa recitare a memoria il maggior numero possibile di decimali (detentore del primato attuale è il cinese Chao Lu, con 67,890 cifre recitate in 24 ore e 4 minuti) e di chi ne calcola il valore con maggiore precisione. Nell’ultimo caso il primato spetta a Shigeru Kondo, ingegnere informatico giapponese, che ha calcolato il valore del pigreco in 5.000 miliardi di cifre decimali. Se per «portare la matematica nelle piazze» ogni iniziativa è buona, entrano in gioco anche i record di casa nostra . Di recente a Udine 768 bambini, ragazzi e adulti vestiti con magliette con impressa una cifra si sono disposti per formare la più lunga sequenza umana mondiale del pi greco.
Elisabetta Curzel - CORRIERE DELLA SERA

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