lunedì 12 luglio 2010

Luca Pacioli e la matematica del Rinascimento



Mi è stato dato l'incarico di relazionare sulla matematica ai tempi di Luca Pacioli.
Innanzitutto precisiamo che il frate di Borgo Sansepolcro è forse una delle figure chiave della Storia della matematica europea (senz'altro italiana). A lui si devono diversi meriti:

  1. s'impegnò tutta la vita nell'insegnamento della matematica;
  2. realizzò il primo testo a stampa (o quasi) - quindi molto diffuso - di carattere matematico (la famosa Summa...) e soprattutto il suo testo costituì una sorta di manuale matematico per molti anni;
  3. riunì (forse per primo) le due matematiche che nel corso del Medioevo vivevano nelle città italiane, separate e rigorosamente distinte: la geometria euclidea, diffusa nelle università e destinata ai colti e la matematica dei borghesi e degli ingegneri, l'arte dell'Abaco;
  4. ebbe modo di condividere i suoi saperi con due dei principali artisti del suo tempo: da giovane conobbe il già famoso Piero della Francesca, quando invece era già affermato "docente" incontrò con il ben più giovane Leonardo da Vinci;
  5. con lui la cultura (diremmo oggi scientifica) fece un grosso passo nella "matematizzazione" del suo linguaggio, spianando la via al lavoro di Descartes e degli analisti dei secoli successivi.

Peccato che di lui, soprattutto nella sua terra (Sansepolcro, la Val-tiberina toscana e tutta la Valle del Tevere) sia poco diffusa la conoscenza e lo studio.
Nelle prossime puntate di questo blog, cercherò di raccogliere alcuni testi dedicati a Luca Pacioli, alla matematica del suo tempo e ai suoi contatti con Leonardo da Vinci e Piero della Francesca, precisando ogni volta la fonte.


Prof Rossi

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